Legno

 

La lavorazione del legno è  una delle espressioni artistiche più  antiche e preziose dell'artigianato sardo. 

 

Ancora oggi gli artigiani del legno detti "Maist'e linna" utilizzano le accurate tecniche di lavorazione di un tempo e incidono gli stessi oggetti simbolici.

 

Il legno era indispensabile per la creazione di arredi per la casa, dalle più classiche cassapanche immancabili in quasi tutte le case della Sardegna e simbolo delle tradizioni isolane, a tavoli e sgabelli, fino agli utensili di uso comune come mestoli e taglieri.

 

L'incisione su legno o su altri materiali ha preso sviluppo da un'abitudine diffusissima di decorare con la punta del coltello gli oggetti di uso quotidiano: una pratica che ha poi suggerito le moderne xilografie degli artisti colti e la produzione dei mobili domestici, come le stupende casse ornate di motivi geometrici o floreali stilizzati o con disegni astratti austeri nell'impostazione.

 

Le maschere tradizionali della Sardegna sono molto più di semplici oggetti decorativi, sono veri e propri simboli ancestrali, legati ai riti, ai miti e alla spiritualità arcaica dell’isola. Esse prendono vita durante le celebrazioni del Carnevale tradizionale, in cui uomini del paese indossano costumi in pelle, campanacci e maschere per rievocare antichi rituali propiziatori.

 

Ogni maschera racconta una storia, un'emozione, un legame profondo con la terra e con i cicli della natura. Le più celebri provengono dalla Barbagia, in particolare dai paesi di Mamoiada, Ottana e Orotelli, dove vengono ancora oggi realizzate a mano secondo le antiche tecniche tramandate oralmente. Le maschere più famose sono Mamuthones e Issohadores (Mamoiada) protagoniste del Carnevale barbaricino. I Mamuthones indossano maschere scure, spesso cupe, con espressioni sofferenti o severe.

 

Gli Issohadores, invece, portano maschere bianche e si distinguono per il loro ruolo “dominante”. Altre maschere famose sono Boes e Merdules (Ottana): maschere zoomorfe e antropomorfe, rappresentano la lotta tra l’uomo e la bestia, la natura selvaggia e la civiltà.

 

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Legno

 

La lavorazione del legno è  una delle espressioni artistiche più  antiche e preziose dell'artigianato sardo. 

 

Ancora oggi gli artigiani del legno detti "Maist'e linna" utilizzano le accurate tecniche di lavorazione di un tempo e incidono gli stessi oggetti simbolici.

 

Il legno era indispensabile per la creazione di arredi per la casa, dalle più classiche cassapanche immancabili in quasi tutte le case della Sardegna e simbolo delle tradizioni isolane, a tavoli e sgabelli, fino agli utensili di uso comune come mestoli e taglieri.

 

L'incisione su legno o su altri materiali ha preso sviluppo da un'abitudine diffusissima di decorare con la punta del coltello gli oggetti di uso quotidiano: una pratica che ha poi suggerito le moderne xilografie degli artisti colti e la produzione dei mobili domestici, come le stupende casse ornate di motivi geometrici o floreali stilizzati o con disegni astratti austeri nell'impostazione.

 

Vedi anche

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Ogni maschera racconta una storia, un'emozione, un legame profondo con la terra e con i cicli della natura. Le più celebri provengono dalla Barbagia, in particolare dai paesi di Mamoiada, Ottana e Orotelli, dove vengono ancora oggi realizzate a mano secondo le antiche tecniche tramandate oralmente. Le maschere più famose sono Mamuthones e Issohadores (Mamoiada) protagoniste del Carnevale barbaricino. I Mamuthones indossano maschere scure, spesso cupe, con espressioni sofferenti o severe.

 

Gli Issohadores, invece, portano maschere bianche e si distinguono per il loro ruolo “dominante”. Altre maschere famose sono Boes e Merdules (Ottana): maschere zoomorfe e antropomorfe, rappresentano la lotta tra l’uomo e la bestia, la natura selvaggia e la civiltà.

 

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