Città e Paesi  /  Oristano

 

Situata sulla costa occidentale della Sardegna la storia di Oristano è ricca e stratificata, intrecciando epoche preistoriche, dominazioni straniere, e momenti di indipendenza locale.

 

Abitata fin dalla preistoria, come testimoniano i numerosi resti di nuraghi, torri in pietra tipiche della Sardegna nuragica, la zona era un importante centro agricolo e commerciale, favorito dalla vicinanza allo stagno di Cabras e al fiume Tirso.

 

In epoca romana, il territorio circostante era organizzato intorno alla città di Tharros, fondata dai Fenici e successivamente sviluppata dai Romani. Tharros era un importante porto e centro commerciale, ma nel IX secolo d.C. venne abbandonata a causa delle incursioni dei pirati saraceni di conseguenza la popolazione si spostò verso l'entroterra, e da questo spostamento nacque Oristano.

 

Divenne particolarmente importante durante il periodo dei Giudicati, il sistema politico-indipendente che dominava la Sardegna medievale. La città divenne capitale del Giudicato di Arborea, uno dei quattro regni autonomi sardi. Nel XIII-XV secolo sotto la guida della famiglia giudicale degli Arborea, Oristano fu un faro di indipendenza sarda. Celebre fu la figura di Eleonora d'Arborea, giudicessa che promulgò la Carta de Logu, un codice di leggi particolarmente avanzato per l'epoca,

che restò in vigore in Sardegna fino al XVIII secolo.

 

Il Giudicato di Arborea resistette a lungo contro i tentativi di conquista da parte della Corona d'Aragona, ma nel 1410, con la caduta di Oristano, la Sardegna passò sotto il controllo aragonese.

 

 

Durante il dominio aragonese e successivamente spagnolo (XV-XVIII secolo), Oristano perse gran parte della sua autonomia politica. Tuttavia, mantenne un ruolo strategico come centro amministrativo e commerciale, grazie alla sua posizione sulla costa e alla fertile pianura del Campidano. La città, come il resto della Sardegna, soffrì di isolamento economico e delle pressioni fiscali imposte dai dominatori. In questo periodo si rafforzarono le tradizioni culturali e religiose locali, tra cui il culto di Sant'Efisio e le celebrazioni della Sartiglia, una giostra equestre che ha origini medievali.

 

Con il passaggio della Sardegna ai Savoia nel XVIII secolo, la città entrò in un processo di modernizzazione graduale. Durante il XIX secolo, Oristano conobbe uno sviluppo urbano e la crescita del settore agricolo, favorito dalla bonifica delle paludi circostanti. In seguito Oristano divenne un importante centro amministrativo e culturale della Sardegna occidentale. La città ha saputo conservare il suo patrimonio storico e culturale, integrandolo con le esigenze della modernità.

 

La zona di Oristano è ricca di attrazioni sia dal punto di vista storico che naturalistico, facilmente raggiungibili dalla città, a cominciare dall'antica città di Tharros, nell'estremità meridionale della penisola del Sinis ricca di spiagge dalla sabbia morbida, come San Giovanni di Sinis, che si alternano ai granuli di quarzo, degna di nota la spiaggia di Is Aruttas, fino alle falesie di Su Tngiosu. Dal punto di vista naturalistico ricordiamo lo Stagno di Cabras un vero ecosistema palustre tra i più grandi d'Europa regno del fenicottero rosa

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Oristano

 

Situata sulla costa occidentale della Sardegna la storia di Oristano è ricca e stratificata, intrecciando epoche preistoriche, dominazioni straniere, e momenti di indipendenza locale.

 

Abitata fin dalla preistoria, come testimoniano i numerosi resti di nuraghi, torri in pietra tipiche della Sardegna nuragica, la zona era un importante centro agricolo e commerciale, favorito dalla vicinanza allo stagno di Cabras e al fiume Tirso.

 

In epoca romana, il territorio circostante era organizzato intorno alla città di Tharros, fondata dai Fenici e successivamente sviluppata dai Romani. Tharros era un importante porto e centro commerciale, ma nel IX secolo d.C. venne abbandonata a causa delle incursioni dei pirati saraceni di conseguenza la popolazione si spostò verso l'entroterra, e da questo spostamento nacque Oristano.

 

Divenne particolarmente importante durante il periodo dei Giudicati, il sistema politico-indipendente che dominava la Sardegna medievale. La città divenne capitale del Giudicato di Arborea, uno dei quattro regni autonomi sardi. Nel XIII-XV secolo sotto la guida della famiglia giudicale degli Arborea, Oristano fu un faro di indipendenza sarda. Celebre fu la figura di Eleonora d'Arborea, giudicessa che promulgò la Carta de Logu, un codice di leggi particolarmente avanzato per l'epoca,

che restò in vigore in Sardegna fino al XVIII secolo.

 

Il Giudicato di Arborea resistette a lungo contro i tentativi di conquista da parte della Corona d'Aragona, ma nel 1410, con la caduta di Oristano, la Sardegna passò sotto il controllo aragonese.

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